I problemi di vista nei bambini in età scolare.

Problemi di vista nei bambini in età scolare: sono frequenti i casi di visione difficoltosa. Se il bambino accusa problemi di vista, ne risentono anche i risultati scolastici e anche la sua vita sociale mostra difficoltà perché i giochi che chiedono una buona vista perdono di interesse o il bambino viene rifiutato come compagno di gioco dai piccoli amici.

I genitori devono prestare attenzione a questi segnali:

  • il bambino sta seduto troppo vicino alla televisione;
  • si aiuta con il dito per guidare gli occhi durante la lettura;
  • chiude un occhio per leggere o vedere meglio la televisione;
  • frequente sfregamento degli occhi;
  • sensibilità alla luce.

Quando questi sintomi sono evidenti si impone una visita oculistica completa per rilevare e correggere i problemi di vista sottostanti. L’ipermetropia, difetto di rifrazione dell’occhio per cui le immagini si formano in un punto situato oltre la retina, porta ad una visione sfuocata degli oggetti vicini e va corretta perché contribuisce a evitare strabismo e ambliopia (occhio pigro).

Uno studio dei ricercatori dell’Università Statale dell’Ohio, College of Optometria, ha rilevato che i bambini con +3,5 diottrie hanno un rischio superiore, rispetto ai coetanei senza ipermetropia (< 3,5 diottrie), di :

Che cos’è lo strabismo?

Nei Problemi di vista bambini si ha lo strabismo (o “occhio storto”) quando i due occhi non sono allineati e non lavorano insieme. Non è solo un problema estetico perché può nasconderne uno di origine anatomico (l’occhio ha sei muscoli esterni), neurologico o nei centri della vista del cervello.

Nei casi di strabismo lieve o intermittente risulta utile una terapia ortottica (rieducazione visiva) con esercizi tesi a migliorare l’allineamento dell’occhio, il lavoro coordinato degli occhi, la capacità di mettere a fuoco, i movimenti dell’occhio.

L’intervento chirurgico viene eseguito nei bambini in anestesia generale e in anestesia locale negli adulti; la chirurgia viene praticata sui muscoli dell’occhio così da portarli il più possibile in asse.